Tarocchi Marsigliesi:  genesi

I Tarocchi Marsigliesi origini e storia

cartomanzia oggi (1)I Tarocchi Marsigliesi sono il mazzo standard per la divinazione, da questo mazzo derivano molti altri mazzi di carte più o meno noti, la creazione dei Tarocchi di Marsiglia si calcola sia avvenuta grosso modo in Italia settentrionale attorno al  XV secolo nel periodo identificato con la dominazione francese del Ducato di Milano all’inizio del XV secolo; si seguito si diffusero rapidamente in Francia, e Svizzera, Germania e Austria. Sull’onda della Francia e del risvegliato interesse per queste straordinarie carte da divinazione anche gli  occultisti inglesi alcuni decenni dopo, crearono i propri mazzi esoterici come  ad esempio i Tarocchi Rider-Waite o i Tarocchi di Toth, due dei mazzi usati moltissimo dagli occultisti di oggi.

Paul Marteau li nomina “Tarot de Marseille”

Dopo una temporanea sparizione dall’Italia il mazzo, nato proprio nel nostro paese venne reintrodotto ma con evidenti influenze e cambiamenti subiti nelle peregrinazione europea. Questi Tarocchi all’inizio della loro storia non avevano un nome preciso e benchè diffusi rapidamente  all’inizio del XVIII secolo, assunsero il nome di Tarot de Marseille negli anni trenta grazie a  Paul Marteau direttore dell’editore di carte da gioco Grimaud che battezzò cosi un mazzo appena creato per la divinazione  e gli usi esoterici ispirato a quello di Nichola Conver.

La  “Papessa” contestata

cartomanzia oggiI Tarocchi di Marsiglia si compongono di cinquantasei carte formate da quattro semi italiani; ovvero bastoni, spade, coppe e denari, più 21 trionfi e il Matto che è una carta a sè. Ogni seme si compone di dieci carte numerate che vanno dall’asso fino al dieci,  più le quattro carte dette “di corte”: Fante, Cavaliere, Regina e Re. Il mazzo fu il centro di una controversia trascinatasi a lungo a causa della carta con la raffigurazione della “Papessa” dato che un Papa donna non è mai esistito l’immagine della figura femminile associata a quella del più alto grado religioso suscitò sdegno;  una variante dei Tarocchi Marsigliesi detti anche in alcuni Paesi: Tarocchi Svizzeri o Tarocchi di Besançon,  il Papa e la Papessa cosi criticati furono  sostituiti rispettivamente da Giunone  e da Giove. In seguito Court de Gébelin suggerì di nominare le due carte Ierofante e Alta sacerdotessa, a Gébelin si devono anche gli studi e le notizie sulla presunta provenienza egiziana dei tarocchi.

Nicolas Conver crea i primi Tarocchi Marsigliesi

Famoso e osteggiato questo mazzo venne usato per la divinazione e non solo, fu comunque ripreso e ricreato, riporodotto,  varie volte nel corso dei secoli;  Nicolas Conver, un artigiano famoso dell’epoca fu uno dei primi a produrre i  mazzi  marsigliesi nel 1760. Altri primi mazzi famosi sono quelli di  Noblet del 1650) e quelli di  Dodal  del 1701. A oggi questo mazzo è stato utilizzato e riprodotto centinaia e centinaia di volte, ed uno dei mazzi più diffusi e utilizzati ai giorni nostri per i consulti di cartomanzia; un comparto oggi in forte espansione che registra una richiesta sempre maggiore specialmente per i consulti di cartomanzia online; oggi sul web è possibile anche ricevere dei primi consulti addirittura gratuiti, offerti come benvenuto e apripista a una serie di consulti a tariffa.

 

 


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