La Mantica della Cartomanzia

La Cartomanzia è una mantica. Questa parola indica un’arte divinatoria, nello specifico messa in atto attraverso l’impiego di specifiche carte.
La cartomanzia viene praticata con due tipologie di carte:

  1. i Tarocchi
  2. le Sibille

Nella storia recente si sono comunque aggiunte a queste due altre tipologie di carte impiegate a scopo divinatorio.

Cosa si intende con la parola Divinazione

Diffusa è l’idea che attraverso la Divinazione o una specifica Mantica si possa predire il futuro ma le cose non stanno esattamente in questo modo.
L’etimologia viene in nostro soccorso, in questo caso. La parola divinare deriva dal latino divinus, che nella tradizione letterale significa appartiene o è proprio di un Dio.
Il termine trovò impiego grazie ai Romani che in tale maniera chiamavano gli indovini che – secondo loro – venivano ispirati dal Divino che si manifestava attraverso i messaggi riportati appunto dalla mantica. Quest’ultima parola invece deriva dalla parola greca mantis, ma l’origine della stessa è in mainein, che nella traduzione letterale significa essere in delirio o in estasi. Il filosofo Platone distingue quattro tipi di estasi divina, a seguire un elenco degli stessi, secondo Platone:

  1. la mania profetica,
  2. la mania iniziatica o mistica,
  3. la mania poetica
  4. la mania erotica

Ognuna di queste manie secondo Platone veniva generata da un mutamento che – per diretta intromissione del Divino – portava a cambiare aspetti della vita quotidiana di chi era eletta o eletto dalla mania stessa.

Ritorno al presente

Si comprende – avendo fatto un salto nel passato – che la divinazione o mantica che dir si voglia, non è solamente l’Arte di predire il futuro, ma anche sopratutto la capacità di interpretare i segni attraverso il raggiungimento di uno stato altro di coscienza che contribuisce notevolmente al superamente dei limiti della mente umana che vengono interrotti, in sostanza è come la trance estatica praticata nei secoli da diverse religioni e da centinaia di popoli. Il medium è quindi uno strumento e anche la stessa etimologia – sempre dal greco – lo conferma. Risulta essere il canale preferenziale per accogliere e risolvere i quesiti che vengono posti.
La Divinazione quindi – se si segue la pratica storica in Grecia – non ha la finalità di predire il futuro, la Pizia a
Delfi lo faceva è vero ma questa non è la finalità. Se si segue il discorso pagano greco e si va all’Oracolo di Delfi si scopre un iscrizione: Γνωθι σαυτον, con le nostre lettere: gnôthi sautón, in romano:nosce te ipsum, in sostanza la traduzione è: Uomo, conosci te stesso, e conoscerai l’universo e gli Dei. E’ chiara quindi la finalità, la Gnosi, ovvero la Conoscenza finale, quella che avvicina l’umano al Divino. Il tempo presente ha abbandonato questo intento anche per via del fatto che le successive religioni monoteiste hanno separato l’aspetto divino da quello umano relegando l’individuo alla sola possibilità di preghiera verso il Dio. Ma nelle culture antiche la Divinazione veniva osservata appunto anche da questo punto di vista e colei o colui che veniva scelto dalla Divinità poteva aiutare i suoi popoli e le sue genti.


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