I Tarocchi e la loro Storia

Dall’origine di questa forma divinatoria fino ad arrivare nel presente.

Nel periodo rinascimentale le figure degli Dei Antichi suscitano in chi osserva il ricordo di miti classici, in quel tempo a questi miti veniva ancora attribuito un immenso valore etico e in questo quadro nacquero i Tarocchi. Per alcuni queste carte recanti figure simboliche sono una delle più grandi realizzazioni dell’Umanesimo italiano.

Il clima era nient’affatto persecutorio verso Miti&Leggende del paganesimo quindi il prosperare anche di specifici oracoli veniva accolto con favore e simpatia oltre che con grande curiosità

I Tarocchi come Gioco

I Tarocchi in passato venivano conosciuti per lo più come una forma alta di gioco legato alla memoria, sembra strano a sentirlo oggi ma a quanto pare gli Arcani racchiudevano le meraviglie del mondo visibile e invisibile, oggi come ieri e servivano ad avere memoria dei passaggi, cioò permetteva ai giocatori di ricordare le carte giocate o viste. Si sommavano le virtù:

  • Forza,
  • Prudenza,
  • Giustizia
  • Temperanza

Che inneggiavano a precetti di ordine etico.

Poi vi erano le condizioni umane:

  • Imperatore,
  • Imperatrice,
  • Papa,
  • Matto
  • Giocoliere

Questi ricordavano la gerarchia degli esseri umani.

Ancora nei Tarocchi venivano evidenziati i pianeti:

  • Stelle,
  • Luna,
  • Sole

Con una chiara allusione che richiamava le forze celesti in grado di assoggettare l’umanità.

Utilizzare sul piano ludico gli Arcani Maggiori con le loro figure simboliche e retoriche significava anche conoscere una forma di gioco anche istruttiva che si collocava con una spiritualità determinata. Verso la fine del 700 vi è una riscoperta del contenuto filosofico dei Tarocchi anche se in questo caso le premesse che smuovono tale interesse sono sul piano strettamente esoterico e misterico. Si può dire che è in questo pereiodo che nasce effettivamente l’Arte Divinatoria della Lettura dei Tarocchi, magia e divinazione si intersecano grazie agli Arcani, alla loro simbologia e al piano – appunto – esoterico.

La fine del 700, gli scritti e gli Arcani

In un articolo pubblicato nel 1781 dall’archeologo-massone A. Court de Gébelin vi è una frase che fa comprendere questa tendenza filosofica esoterica che collega i Tarocchi addirittura al libro di Toth, de A. Court del Gèbelin scrisse:

Il libro di Toth esiste, e le sue pagine sono le figure dei tarocchi.

Sembra nel circuito della massoneria e pochi anni dopo Etteilla iniziò a cambiare le storiche figure del mazzo. Lui sostenne di conoscere la struttura del gioco che sembrava – a suo dire – in uso addirittura presso gli antichi egiziani. Etteilla sosteneva anche un altra tesi. Secondo lui i primi tarocchi portavano con loro il mistero dell’origine dell’Universo, le formule di talune operazioni magiche e il segreto dell’evoluzione fisica e spirituale degli esseri umani.

Come dicevamop è alla fine del 700 che effettivamente i Tarocchi passano dall’essere un gioco legato alla memoria a diventare un Arte Divinatoria collegata secondo alcune filosofie, a popoli antichi e al mistero sulla creazione.

D’altra parte gli stessi Arcani hanno questo nome a simbolo perenne di qualcosa che va compreso, capito e analizzato.


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