Cartomanzia: mantica e arte divinatoria

Cartomanzia: mantica e arte divinatoria?

La cartomanzia nasce dall’arte divinatoria e dalla mantica. Possiamo considerarla una delle tante evoluzioni avvenute in questi settori. La storia di queste arti, cosa ci racconta?

Divinazione e mantica

La divinazione ha radici molto lontane nel tempo e non serve semplicemente a predire il futuro. Il termine, infatti, deriva dal latino divinus (appartenente a un Dio) ed era attribuito agli indovini dell’antica Roma poiché questi, interpretando determinati segni, riuscivano ad ottenere delle “informazioni” direttamente dagli Dei.

Mantica, invece, deriva dal greco. Era sempre utilizzato come appellativo per gli indovini ma ricopriva il significato di estasi, follia. Platone, nel suo Fedro, scrive appunto che: «I più grandi fra i beni giungono a noi attraverso la mania, che è concessa per un dono divino. […] Infatti la profetessa di Delfi e le sacerdotesse di Dodona, in quanto possedute dalla follia (mania), hanno procurato alla Grecia molte e belle cose, sia agli individui, sia alla comunità».

Tutti si chiederanno: ma se la mantica e l’arte diviantoria non servono a predire il futuro, a cosa servono?  In realtà il principio è di conoscere meglio sé stessi, arrivare a capire cosa si vuole veramente sapere. Un esempio ci arriva da Socrate. Quando si recò all’Oracolo di Delfi pose una domanda: “Chi è l’uomo più sapiente del mondo?” l’oracolo gli rispose: “Socrate!” La risposta dell’Oracolo , in questo caso, non è divinatoria, ma indicativa. Indicava a Socrate che per trovare la fonte della conoscenza doveva guardare dentro di sé.

L’arte della divinazione è rimasta intatta nei secoli, a cambiare sono stati solo gli strumenti utilizzati per raggiungere le risposte. I Tarocchi e le Sibille sono i mezzi utilizzati dal cartomante.

Chi è il cartomante?

Il vero cartomante (non i ciarlatani che si atteggiano) è una persona normalissima nonostante sia un essere non comune. Questo vuol dire che all’apparenza è una persona come tante, che potrebbe passare inosservata in mezzo alla folla, ma dentro di sé ha delle caratteristiche non propriamente comuni. Per iniziare è un medium, ossia fa da tramite tra il divino e l’umano. Per praticare l’arte divinatoria bisogne essere sensitivi, intuitivi e avere una profonda cura della spiritualità. In genere le persone che si rivolgono alla cartomanzia lo fanno per risolvere un problema o un dubbio, affrontare una paura o conoscere una verità. Il compito del cartomante è proprio quello di aiutare le persone che si rivolgono a lui a raggiungere una maggior conoscenza di sé stessi e, di conseguenza, una miglior consapevolezza.

Lo strumento del cartomante: i Tarocchi

In realtà il mazzo dei tarocchi non è l’unico strumento utilizzato nella cartomanzia, ma è sicuramente quello preferito. Secondo Eliphas Levi (famoso occultista e studioso esoterista dell’ottocento), i Tarocchi erano una vera e propria macchina filosofica, la matematica applicata che lascia la mente libera di interpretare.
Esistono molti tipi di mazzi di Tarocchi, ma il più utilizzato è l’Antico Tarocco di Marsiglia. Scegliere un mazzo piuttosto che un altro è esclusivamente un fattore personale, ogni cartomante ha il suo preferito. A cambiare sono solo le decorazioni ma le figure restano le stesse.


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