Cartomanzia e domande

Cartomante: quali domande si possono fare?

Che cosa si può chiedere ad un cartomante? Come devo presentare le mie richieste? Sono dubbi che assalgono le persone che si rivolgono a questa arte divinatoria.

Come porre una domanda e quale quesito è consentito sono dubbi che si possono dissolvere leggendo queste righe che vi proponiamo. si deve sempre considerare che  le risposte del cartomante servono più come consigli per affrontare una situazione piuttosto che una soluzione definitiva, almeno quelle dei cartomanti professionali.

Conoscere sé stessi è fondamentale

Prima di rivolgersi ad un professionista della cartomanzia, è importante conoscere sé stessi. Lo sapevano anche gli antichi, tanto più che anche prima di entrare dall’oracolo di Delfi, si leggeva questo invito “γνῶθι σεαυτόν” ossia, “conosci te stesso e abbi la consapevolezza di essere inferiore a Zeus”. Perché bisogna conoscersi per rivolgersi alle arti divinatorie? Semplicemente perché una persona insicura, che non conosce la reale portata di quello che vuole sapere, potrebbe porre domande sbagliate o ricevere responsi confusi, anche se ben esposti. L’indecisione potrebbe portare a fare richieste fuori luogo o non realmente inerenti a quello che si desidera sapere Anche il carattere influisce sul modo di accogliere le risposte degli Arcani. Un carattere chiuso impedisce alla mente di ricevere messaggi e informazioni, in qualsiasi campo.  Durante una consultazione non si dovrebbero incrociare gambe e braccia, perché questo comportamento dimostra ostilità e il responso potrebbe esserne influenzato negativamente.

Come porre le domande: chiuse o aperte?

Non aspettatevi dalle carte un responso secco: sì o no! Non dovete mai porre domande tipo:

  • Quando finisce la causa legale?
  • Mi ama il mio lui/lei?
  • Questa schedina è quella vincente?

La lettura dei tarocchi si basa su tutta una serie di varianti, considera le evoluzioni e le alternativa, volete un esempio? Alla domanda se la schedina sarà quella vincente, la risposta potrebbe essere sì, però potrebbe essere una vincita bassa, ve la potrebbero rubare, potreste perderla o  dimenticare dove l’avete messa. È questo il motivo per cui non si possono rivolgere domande chiuse che richiedono solo un sì e un no come risposta.

Meglio formulare le domande in modo aperto  e tutto sarà molto più facile e il responso più dettagliato. Come procederà quella causa legale? Il rapporto con il mio partner come si evolverà? In questo modo possono essere valutate tutte le varianti del responso in modo da avere le risposte che si cercano e i dati essenziali per affrontare gli eventi.

Consulto da un cartomante: cosa aspettarsi

Se vi recate da un cartomante per un consulto, non partite con l’idea di sapere già la risposta: questo influirà negativamente sul vostro modo di recepire le informazioni.  La risposta che vi viene data potrebbe essere deludente o non essere compresa fino in fondo poiché vi limitereste recepire solo quello che vi aspettate, senza cogliere tutte le sfaccettature. Gli Arcani possono dare delle risposte, ma poi sta a chi ha chiesto il consulto, saper usare i dati nel modo giusto, non sono i tarocchi a  risolvere il problema. Esiste un altro punto molto importante da valutare quando ci si rivolge ad un operatore della cartomanzia: le carte possono dare risposte che non ci piacciono o non vogliamo sentire. A questo punto si torna alla conoscenza di sé. Bisogna essere pronti a qualsiasi risposta ed essere in grado di prevedere la propria reazione davanti ad un risultato inatteso.


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